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venerdì 24 maggio 2013

DORMIRE BENE E STARE MALE DI GIORNO? Zolpidem ed Ambien devastanti

Statistiche scioccanti su Ambien e Zolpidem

Un articolo di Christian Nordqvist apparso recentemente sul medicalnewstoday.com ha portato alla luce alcuni fatti sorprendenti sul farmaco contro l'insonnia Ambien.


Secondo un rapporto pubblicato da SAMHSA (Agenzia statunitense per l'Abuso di Sostanze e Servizi per la Salute Mentale), "Il numero di persone che prendono Ambien (Zolpidem) e finiscono al pronto soccorso è aumentato di quasi il 220% tra il 2005 e il 2010, da 6.111 a 19.487 visite".
Incredibile che per "dormire bene" ci tocca "star male di giorno!

E la situazione è ancor peggiore per le donne. Il medesimo rapporto indica che il sessantotto per cento di tutte le visite di pronto soccorso riguardava pazienti di sesso femminile. Nel solo 2010, si è registrato per le donne un aumento del 274% delle visite al pronto soccorso collegate all'uso di Ambien, mentre per gli uomini l'incremento è stato del 144%.

Ecco alcuni fatti su zolpidem, che è considerato "un farmaco per il trattamento dell'insonnia". 

  • È l'ingrediente attivo di Ambien e di altri farmaci per l'insonnia.
  • È stato approvato dalla FDA americana nel 2008
  • È stato considerato "sicuro" ed "efficace" per milioni di americani
  • Gli effetti indesiderati di Ambien dichiarati alla FDA comprendono agitazione, sonnolenza diurna, vertigini, allucinazioni e sonnambulismo
  • I problemi più pericolosi si verificano quando Ambien è assunto con altri farmaci e narcotici analgesici.
Il fatto più sorprendente di tutto il rapporto è l'affermazione secondo cui: "La metà di tutte le visite di pronto soccorso nel 2010 riguardava l'utilizzo di zolpidem in combinazione con altri farmaci." La metà di tutte le visite di Pronto Soccorso!

Come è possibile che le persone  non siano informate di questi pericoli?
Come è possibile che per dormire bene rischio il pronto soccorso? 

Ho parlato diverse volte di Silent Nights di LifeWave: collaudata alternativa naturale ai farmaci contro l'insonnia potenzialmente nocivi, nulla penetra nel corpo, non ci sono pillole da prendere né effetti collaterali.
Al contrario, i cerotti Silent Night utilizzano la luce per stimolare alcuni punti del corpo, migliorando il flusso di energia e generando un sonno senza farmaci ed è un dispositivo medico.


Alfredo Molgora
LifeHealing e Professional Coach



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sabato 15 dicembre 2012

LA CARNOSINA E L'OROLOGIO BIOLOGICO: telomeri e dintorni.

DIMINUIRE L'ACCORCIAMENTO DEI TELOMERI AUMENTANDO L'EFFICACIA DEL NOSTRO OROLOGIO BIOLOGICO. NEL PROCESSO DI INVECCHIAMENTO CELLULARE COME PUO' AGIRE LA CARNOSINA?



Effetti ringiovanimento
Molti ricercatori ed esperti del settore salute hanno recentemente discusso l'idea che la carnosina possa essere "la miracolosa pillola anti-aging che impedisce l'accorciamento dei telomeri".  Il telomero è una regione di DNA ripetitivo nella parte terminale di un cromosoma, che ne protegge l'estremità dal deterioramento. Ogni volta che una cellula si divide il telomero si riduce di una certa misura. Più una cellula si divide, tanto più breve diventa il telomero sino a quando diventa troppo corto e la cellula non può più dividersi. Quando questo accade, la cellula muore. Si tratta di un normale processo dell'invecchiamento.


Che cosa c'entra tutto questo con la carnosina come anti-aging vi chiederete?

Beh, come già sapete, la carnosina è un nutriente naturalmente presente nel nostro corpo che diminuisce con l'età. Gli studi hanno dimostrato che la carnosina è un potente antiossidante che ha molti vantaggi, tra i quali la capacità di contribuire a ridurre rughe e rughette, proteggere il cervello dalle placche (una delle cause del morbo di Alzheimer) e proteggere il nostro DNA meglio di qualsiasi altro nutriente. L'articolo afferma che "uno studio ha dimostrato che la la carnosina può svolgere un ruolo protettivo prevenendo i danni dei telomeri e riducendo il tasso di accorciamento dei telomeri durante la divisione cellulare, e ciò tecnicamente rallenta il processo di invecchiamento." Anche se al momento le ricerche condotte sulla capacità della carnosina di ridurre l'accorciamento dei telomeri sono ancora limitate, i risultati sono sicuramente interessanti! 

Alfredo Molgora
LifeHealing e Professional Coach